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VPN ai tempi del COVID19

VPN ai tempi del COVID19

L'utilizzo delle VPN ai tempi del COVID19 in Italia fa riflettere su una questione ben precisa. Oggi molte aziende si trovano ad affrontare il problema dell'impossibilità fisica di poter avere i propri dipendenti in sede. L'Italia, da stime reperibili in rete si trova all'ultimo gradino della classifica mondiale. Inoltre viene fuori anche un altro dato interessante: l'Italia ha un utilizzo quasi totale della modalità "desktop" per l'home working. Un Italia in cui le aziende hanno una consapevolezza dell'esistenza di queste tecnologie sarebbe già pronta in questi casi. Le aziende che già erano dotate di una VPN, come noi di Dasir Tech, non hanno smesso di produrre e di permettere ai propri dipendenti di lavorare nonostante l'emergenza COVID19. In Dasir Tech questo è potuto succedere grazie al nostro Team Software & Hardware Consulting che offre soluzione veloci per realizzare o migliorare l'infrastruttura di quelle aziende che hanno bisogno. Se anche tu hai bisogno di assistenza per la creazione o la manutenzione di VPN, per facilitare il tuo smart working, non esitare a contattarci... saremo felici di aiutarti! Tutte quelle aziende che non si occupano della produzione e/o raccolta materiale di oggetti e tutti i comparti delle aziende che non fanno parte della catena produttiva potrebbero continuare a lavorare da casa riducendo le persone circolanti e quindi contribuendo a combattere la diffusione del virus. Un altro aspetto dell’home working o smart working è anche una svolta che strizza l'occhio al tema dell'ambiente. Il COVID19 ci ha fatto evitare molti spostamenti con enormi benefici sui livelli di emissioni inoltre, riducendo gli spazi aziendali, si potrebbe diminuire anche il consumo energetico delle utenze.

5G vs. 4G: cosa sarà possibile realizzare con la nuova tecnologia

5G vs. 4G: cosa sarà possibile realizzare con la nuova tecnologia

Il 5 giugno 2019, Vodafone ha acceso le nuove antenne della rete mobile arrivando per prima in Italia sulla nuova tecnologia 5G. Analizziamo insieme i progressi rispetto la precedente tecnologia per comprendere quali sono i limiti abbattuti e le future possibilità d’applicazione. La velocità (quantità di dati che è possibile trasferire in un certo lasso di tempo) della nuova tecnologia sarà attestata, in media, intorno agli 1,4 Gbps (Giga bit per secondo) contro gli 0,4 del vecchio 4G, quindi si triplicano i dati trasferiti sulla rete in uno stesso lasso di tempo. In un mondo fatto sempre più di Cloud Storage, HD Video Streaming e Cloud Gaming sarà sempre più possibile fruire in maniera stabile di queste tipologie di servizi. La latenza (tempo di attesa per ricevere una risposta da un punto all'altro) sarà di circa 5 millisecondi contro i 30 del 4G e questo si traduce in un sensibile aumento dell’affidabilità delle comunicazioni. Basta pensare alle recenti innovazioni in campo automotive, per capire subito in che modo tale affidabilità permetta di gestire con più sicurezza tutta la parte di sviluppo, implementazione e messa in esercizio della AI (artifical intelligence) sulla guida autonoma/assistita. Il packet loss (perdita di pacchetti sulla connessione da mittente e ricevente) stimato è di circa 3 pacchetti ogni miliardo mentre l'antecedente perdeva 3 pacchetti ogni 100/1000. Ancora una volta si traduce in una maggiore affidabilità delle connessioni, fondamentale quando si parla d'intelligenza artificiale (applicata alla circolazione su strada) o per servizi ludici come il gaming di gruppo in cloud, sui dispositivi mobile. Una perdita di pacchetti così bassa rende più sicura anche tutta quella serie di applicazioni real time, come il controllo del traffico dei treni e l'automazione (in particolare legata alla sensoristica) di reti elettriche ed idriche. Insomma questa nuova implementazione di rete mobile fa ben sperare per le future connessioni ma bisognerà armarsi di dispositivi capaci di sfruttarla e sperare che, i vari distributori del mercato, la renderanno fruibile al più presto con prezzi abbordabili che permettano una diffusione capillare del nuovo 5G.

L’olografia: cos’è e come rivoluzionerà la realtà.

L’olografia: cos’è e come rivoluzionerà la realtà.

Teorizzata nel 1947 dal Premio Nobel per la fisica Dennis Gabor, l’olografia è quella tecnica che consente la realizzazione di ologrammi: immagini tridimensionali che riproducono qualsiasi cosa, faccia parte della realtà o non. Questo è possibile grazie ad una particolare tecnica fotografica che, sfruttando un’illusione ottica, permette di replicare la realtà ricostruendo oggetti e persone in 3D. Negli ultimi anni la tecnica olografica ha fatto passi da gigante. Grazie all’esplosione dei volumi di “dati ricchi” e ai progressi della virtualità immersiva, si creano le premesse per portare l’olografia nella vita quotidiana. Nel futuro non saremo noi ad immergerci nella realtà virtuale ma sarà lei ad entrare nel nostro spazio trasformandola in realtà aumentata. Anche se i ricercatori devono ancora comprendere appieno le potenzialità dell’olografia, il prof. K. Richardson, della De Montfort University, prevede che la tecnologia avrà uno sviluppo commerciale significativo nei prossimi 10-20 anni. Gli ologrammi nell’elettronica di consumo: Integrando gli ologrammi con l'elettronica di consumo si renderebbe irrilevante la dimensione dello schermo dei nostri device. Un pop-up olografico, infatti, permetterà la visualizzazione di una quantità enorme di dati al di fuori dello schermo. Per ora è stato realizzato solo un piccolo display dimostrativo in grado di proiettare immagini di un centimetro. I responsabili della ricerca, Min Gu e Xiangping Li, sostengono che la tecnologia potrà presto essere applicata senza limiti di scala. Secondo le loro stime, nel giro di cinque anni, gli schermi 3D in grafene saranno pronti per un uso commerciale. “La tecnologia olografica 3D ha il potenziale per rivoluzionare una serie di settori e la nostra ricerca rappresenta un passo decisivo verso questa direzione” ha specificato Ming Gu. Ora non ci resta che fantasticare sui futuri usi di questa tecnologia quando, la riduzione dei costi, la renderà accessibile al grande pubblico.

Big Data: cosa sono e perché sono così importanti

Big Data: cosa sono e perché sono così importanti

Negli ultimi anni l'espressione Big Data è entrata in modo prepotente nella vita delle aziende di tutto il mondo. Con questo termine ci si riferisce ad un grande volume di dati, strutturati o strutturabili, in tabelle tra loro relazionabili e che sommergono quotidianamente un'azienda. Ciò che conta davvero non è la mole di dati posseduta ma come questi vengono impiegati: possedere big data significa analizzarli per raccogliere le informazioni necessarie a prendere le migliori decisioni aziendali.   Perché i Big Data sono importanti? L'importanza dei big data dipende solo dal loro utilizzo, aziende ed enti possono raccogliere dati da qualsiasi fonte ed analizzarli per trovare risposte che permettono di: tagliare i costi, ridurre i tempi, sviluppare nuovi prodotti, ottimizzare l'offerta e prendere decisioni più consapevoli. Quando ai Big Data si uniscono anche gli Analytics è possibile: •             Determinare, quasi in tempo reale, le cause di disfunzioni, guasti o difetti; •             Creare offerte nei punti vendita basate sulle abitudini dei clienti; •             Ricalcolare interi portafogli di rischio in pochi minuti.   I vantaggi dei Big Data Analytics: come e perché possono aiutare il business… I benefici che l’analisi big data può dare sono molteplici. Di seguito ne ricordiamo i principali in ordine di profittabilità per il business: Aumentare il fatturato: a volte bastano i soli dati sintetizzati in una semplice analisi quantitativa per far crescere una vendita, valutare la dimensione di un mercato, arricchire un profilo-cliente, calibrare la gestione di un account. Prevedere lo sviluppo della domanda: l’analisi di big data estranei a ciò che riguarda la vendita dei prodotti dell’azienda può essere utile per rilevare gli interessi dei potenziali clienti. Potenziare l’account management: è possibile raccogliere le informazioni su ciò che fanno i clienti al di fuori del rapporto di business in essere.

Medical Imaging & Deep Learning: il futuro dell’istopatologia

Medical Imaging & Deep Learning: il futuro dell’istopatologia

I Patologi di tutto il mondo si stanno affidando sempre più alle tecnologie legate al Medical Imaging. Queste tecnologie, attraverso la creazione di file (WSI), permettono di creare rappresentazioni digitali delle analisi cliniche di tessuti tumorali, consentendo ai medici di effettuare prognosi e diagnosi sempre più veloci ed affidabili. I file WSI trovano ampio utilizzo nell’istopatologia digitale: l'indagine microscopica dei tessuti, della loro morfologia e delle possibili alterazioni tumorali dovute alla progressione e allo sviluppo del cancro. In particolare, confrontando le immagini di tessuto canceroso con quello di cellule sane, è possibile classificare il grado e lo stadio di un tumore. I confronti sono possibili grazie all’utilizzo di alcuni classificatori sviluppati prevalentemente attraverso la tecnica del Deep Learning. Grazie ad una struttura stratificata il classificatore riesce, in autonomia, a ricercare le caratteristiche e i pattern tumorali con grande precisione e accuratezza. Questa recente tecnologia, basata essenzialmente sull’utilizzo di reti neurali di tipo CNN, come ad esempio la ResNet50, risolve il problema della perdita delle informazioni durante la fase di training effettuata su un dataset di migliaia di immagini. I più recenti classificatori, sviluppati da studenti dell’Università Federico II di Napoli, riescono a identificare più categorie di tessuto come: normale, benigno, in situ o invasivo. Si è riusciti così a raggiungere un’accuratezza massima del 98%, risultato che si spera di superare ulteriormente. Tra i possibili sviluppi futuri si pensa sicuramente al mobile. E’ infatti prevista la nascita di app che possano integrare al loro interno un classificatore mobile con un servizio di messaggistica, utile per un celere scambio di pareri tra patologi.

Hi-Tech e Sport 4.0

Hi-Tech e Sport 4.0

L’evoluzione tecnologica ha portato numerosi cambiamenti in tutti i campi, dalla salute al marketing, fino ad arrivare alla pubblica amministrazione e al food delivery. Negli ultimi anni, le nuove tecnologie sono state utilizzate in modo massiccio nello sport, apportando miglioramenti sia alle performance di atleti professionisti che dilettanti. Tra le novità proposte sul mercato ci sono i dispositivi wearable, ovvero dei dispositivi elettronici che si indossano e che attraverso smartphone/tablet/pc sono capaci di monitorare i battiti cardiaci, gli sforzi compiuti, la velocità del movimento, la distanza degli spostamenti, inviando una notifica ad attività fisica terminata. A dare maggiore risalto a questo sviluppo tecnologico sono stati gli Smartwatch / Smartband e le Smart Shoes. Smartwatch / Smartband sono orologi con funzionalità oltre il semplice cronometraggio. Gli Smartwatch moderni possono essere considerati dei veri e propri computer indossabili capaci di eseguire applicazioni, di funzionare come lettori multimediali portatili e di monitorare, in modo costante, salute e prestazioni fisiche sotto sforzo. Solo in un secondo momento sono stati prodotti anche gli smartband o braccialetti intelligenti, simili agli orologi, anche se generalmente più semplici e meno versatili. Smart-Shoes sono, invece, particolari scarpe sportive dotate al loro interno di un chip che permette di monitorare passi e calorie bruciate e di tracciare il percorso effettuato, trasformandole in un vero e proprio activity tracker. Sono dotate inoltre di un sistema di allacciamento e aderenza al piede regolabile tramite app per poter consentire una perfetta performance sportiva, sopratutto durante la corsa. Come si ricaricano? Tramite wireless. L'evoluzione tecnologica porterà, probabilmente, alla nascita di microchip impiantati direttamente sottopelle. Per il momento il progetto è ancora al vaglio degli studiosi, non ci resta dunque che attendere le prossime evoluzioni.  

Project Loon

Project Loon

Quante volte ci siamo lamentati di avere la connessione lenta sul proprio smartphone o di trovarci in zone dove la linea non è proprio eccellente. Eppure non ci siamo mai preoccupati di quei posti nel mondo in cui l’accesso ad Internet non è disponibile, per motivi economici o anche ambientali. E’ da questo pensiero che forse è nata l'idea ambiziosa di Google di portare la connessione ad Internet “ovunque”. L'idea è di farlo per mezzo di palloni aerostatici. Nasce così il “Project Loon”. Mike Cassidy, direttore del progetto, spiega che Google pensa alla possibilità di costruire un anello di palloni che volano attorno al globo sfruttando i venti stratosferici e fornendo così l’accesso a Internet ai territori sottostanti. Con questa foto pubblicata su Instagram, Google ha festeggiato il primo anno del progetto. Ci sono novità sulle sperimentazioni dei palloncini che stanno portando ottimi risultati, anche se c’è ancora molta strada da fare. La previsione è di poter festeggiare il prossimo compleanno del progetto con una flotta di palloncini pronti a fornire connettività a un tante persone intorno al mondo. Attualmente Google sta lavorando per migliorare le prestazioni dei suoi palloncini: invece del Wi-Fi ha optato per una connettività LTE, che consente più connessioni contemporaneamente e una velocità fino a 22 Mb/s da un’antenna sul terreno e 5 Mb/s da un telefono. Inoltre, i palloni areostatici riescono a volare per più di 70 giorni, anche se l’obiettivo è di arrivare a 100. Ci sono ancora molti ostacoli intorno a questo progetto, ma il team di lavoro è ottimista. Noi aspettiamo di veder volare i palloncini in cielo. [embed]http://youtu.be/MiEZfRh-h-s[/embed]

Foodtech: quando la tecnologia incontra il cibo

Foodtech: quando la tecnologia incontra il cibo

Il cibo ha avuto nel corso dei secoli un’espansione crescente fino ad occupare nella società contemporanea un ruolo fondamentale. Oltre ad essere nutrizione è comunicazione, esperienza sensoriale ed estetica. Il food system sta diventato sempre più innovativo, richiedendo l’utilizzo di nuovi sistemi informatici nel settore. Ma come l’innovazione rivoluzionerà il mondo agroalimentare? Il termine foodtech esprime chiaramente il rapporto cibo e nuove tecnologie. Si vuole far riferimento a tutti quei processi di produzione e distribuzione di beni e sevizi volti a rivoluzionare quelli tradizionali. Soluzioni che consentono di affrontare il problema della sostenibilità, della tracciabilità e della sicurezza alimentare, arginando anche la questione degli sprechi. Il 12 maggio 2018 a Roma si è conclusa la presentazione del nuovo ciclo di accelerazione di startup da parte di Startupbootcamp Foodtech, l’acceleratore di riferimento per il settore foodtech e agritech, con l’obiettivo di sostenere i giovani imprenditori nel foodtech e rafforzare l’eccellenza del settore attraverso soluzioni ad alto livello tecnologico. I campi di applicazione del foodtech sono molteplici, dalle innovazioni nel campo dell’idroponica al 3D printed food. Tra le proposte più innovative si può citare quella della startup Ho Chi Minch vietnamita che ha perfezionato un sistema a basso impatto ambientale per favorire la diffusione di proteine animali. Si è eliminato in questo modo il costo di costruzione delle infrastrutture per le fattorie e si è prodotta la polvere di grilli a costo zero. Singolari sono le idee in arrivo dall’Olanda ove l’innovazione tecnologica offre agli allevatori di suini un software per il riconoscimento facciale che monitori i singoli maiali. Si può pertanto tenere sotto controllo lo stato di salute dei capi per intervenire tempestivamente e pianificare adeguate tecniche di allevamento, ridurre l’utilizzo di antibiotici, il tasso di mortalità e aumentare il benessere degli animali e dei prodotti che ne derivano. Diversi esperti hanno parlato di “Internet of Food” per sottolineare il fatto di come i nuovi sistemi e strumenti connessi in rete creano un collegamento tra uomo, macchine e oggetti. Dunque molteplici le soluzioni tecnologiche che stanno valorizzando e rendendo più efficiente l’industria alimentare.

Evoluzione dell’Uomo, Lavoro e Moderne Tecnologie

Evoluzione dell’Uomo, Lavoro e Moderne Tecnologie

Il tema del lavoro è fondamentale nella vita dell’uomo e lo ha accompagnato fino ad oggi lungo tutto il percorso di sviluppo dagli albori della civiltà. Tale tema torna in auge nel nostro secolo a causa dell’esponenziale sviluppo tecnologico, il quale minaccia gli equilibri della vecchia industria manifatturiera. Ci si interroga sempre più spesso, sull’impatto delle moderne tecnologie nell’ecosistema lavoro. I computer e più in generale i calcolatori automatici, macchine automatizzate e robot, possono e potranno in un futuro sostituire l’uomo? Quali saranno le conseguenze di simili avvenimenti? Per rispondere a tali quesiti bisogna muoversi a piccoli passi. L’uomo più di un milione di anni fa fece la sua prima grande scoperta tecnologica: il fuoco. Questa rivoluzionaria scoperta ha cambiato radicalmente la vita degli uomini primitivi, aiutandoli a riscaldarsi e a cucinare il cibo per sterilizzarlo. Continuando sempre su questo filone troviamo la prima calcolatrice: la pascalina inventata dal filosofo Blaise Pascal nel 1642 in grado di fare calcoli in modo automatico. Queste scoperte hanno semplificato il lavoro dell’uomo interponendosi fra esso e quei lavori ripetitivi e meccanici molto spesso scomponibili e assimilabili in poche azioni basilari. Anche i moderni robot non fanno null’altro che interporsi fra l’uomo e la produzione industriale aiutandolo in attività molto spesso usuranti e meccaniche le quali non portano l’operatore a nessuna possibilità di sviluppo personale né per lui e né per l’ambiente circostante. Proprio per questo, informatica, automatica e robotica non sono nient’altro che specializzazioni della moderna tecnologia. Scoperte scientifiche che vanno di pari passo con l’evoluzione dell’uomo permettendo a quest’ultimo di focalizzare la propria attenzione su problemi più specifici lì dove le macchine non sono ancora arrivate e probabilmente non arriveranno mai. Ci si muove sempre di più verso una specializzazione del lavoro dell’uomo. Focalizzando l’attenzione delle persone verso quella tendenza artistica che contraddistingue l’essere umano dalle macchine, verso la sua ineguagliabile unicità, che sin dal principio gli ha permesso di imbrigliare gli elementi naturali e sfruttarli a proprio favore. Proprio per questo non dobbiamo avere paura del progresso ma abbracciarlo a piene mani come ciò che ci contraddistingue in quanto uomini e quindi con la tendenza a raggiungere vette sempre più alte e lontane.

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