Teorizzata nel 1947 dal Premio Nobel per la fisica Dennis Gabor, l’olografia è quella tecnica che consente la realizzazione di ologrammi: immagini tridimensionali che riproducono qualsiasi cosa, faccia parte della realtà o non. Questo è possibile grazie ad una particolare tecnica fotografica che, sfruttando un’illusione ottica, permette di replicare la realtà ricostruendo oggetti e persone in 3D.
Negli ultimi anni la tecnica olografica ha fatto passi da gigante. Grazie all’esplosione dei volumi di “dati ricchi” e ai progressi della virtualità immersiva, si creano le premesse per portare l’olografia nella vita quotidiana. Nel futuro non saremo noi ad immergerci nella realtà virtuale ma sarà lei ad entrare nel nostro spazio trasformandola in realtà aumentata. Anche se i ricercatori devono ancora comprendere appieno le potenzialità dell’olografia, il prof. K. Richardson, della De Montfort University, prevede che la tecnologia avrà uno sviluppo commerciale significativo nei prossimi 10-20 anni.
Gli ologrammi nell’elettronica di consumo:
Integrando gli ologrammi con l'elettronica di consumo si renderebbe irrilevante la dimensione dello schermo dei nostri device. Un pop-up olografico, infatti, permetterà la visualizzazione di una quantità enorme di dati al di fuori dello schermo.
Per ora è stato realizzato solo un piccolo display dimostrativo in grado di proiettare immagini di un centimetro. I responsabili della ricerca, Min Gu e Xiangping Li, sostengono che la tecnologia potrà presto essere applicata senza limiti di scala. Secondo le loro stime, nel giro di cinque anni, gli schermi 3D in grafene saranno pronti per un uso commerciale. “La tecnologia olografica 3D ha il potenziale per rivoluzionare una serie di settori e la nostra ricerca rappresenta un passo decisivo verso questa direzione” ha specificato Ming Gu.
Ora non ci resta che fantasticare sui futuri usi di questa tecnologia quando, la riduzione dei costi, la renderà accessibile al grande pubblico.