L’espansione del web ha generato nuove professioni necessarie per le aziende che vogliono stare al passo con i tempi. Qui una lista delle più richieste : Programmatic Buying Manager. Il programmatic buying manager si occupa della pianificazione pubblicitaria “ad audience”: la strategia che permette di inquadrare e corteggiare un target ben definito di utenti. Il background richiede un buon equilibrio tra requisiti tecnici e commerciali: competenze professionali nella galassia digital e penetrazione diretta delle condizioni di mercato. E-commerce. Gli specialisti del commercio elettronico seguono i canali di vendita online delle aziende. Un driver decisivo, se si considera la scarsa familiarità tra Pmi e web (meno di un'impresa su tre è presente con un sito autonomo) e i margini di apertura sui mercati internazionali garantiti dal web. Web marketing Manager. Il web marketing manager gestisce le campagne di marketing digitale. Sua la responsabilità delle strategie sui nuovi media, come l'aumento di visibilità del marchio (online branding), la “fidelizzazione” dei clienti e la creazione di landing page promozionali. La figura non è nuova, ma mantiene buona domanda e buone soglie retributive. Web sales Account. Richiestissimo dalle concessionarie, il web sales account si occupa di commercializzare spazi e prodotti pubblicitari. Gli interlocutori privilegati per la sua attività sono centri media (centrali di acquisto pubblicitario) o advertiser (le aziende che pubblicizzano il proprio brand, prodotto o servizio). Chief technology Officer. Dustin Moskovitz, primo chief technology officer (Cto) di Facebook, rientra stabilimente nelle classifiche dei paperoni più giovani al mondo con un patrimonio di 8,1 miliardi di dollari. Senza spingersi troppo in là, il Cto è tra i manager più preziosi per lo sviluppo dell'azienda: definisce gli investimenti tecnologici, valuta lo stato di avanzamento, stima il progresso tecnico che si potrebbe ricavare da fusioni e alleanze con altre società. Non è un caso se il ruolo si sta facendo sempre più centrale nelle decisioni finanziarie e di marketing delle imprese, a tu per tu con il potenziamento “tech” dei vecchi sistemi produttivi. Le lauree più frequenti sono in ingegneria o informatica. Seo Manager. Richiesti a ritmo del +27% annuo, i Seo manager gestiscono il posizionamento del sito aziendale sui motori di ricerca. Le mansioni si racchiudono già nella sua formula iniziale, search engine optmization: ottimizzazione di contatti ed esposizione dei portali web. Si richiedono conoscenza professionale dell'informatica, meglio se con una laurea nel settore; predisposizione all'analisi dei dati; familiarità con i motori di ricerca che catturano il grosso dei clic in rete.
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Sviluppiamo prodotti software e web con approccio sartoriale. Il nostro core business è sviluppare applicativi web o software avveniristici e trasformarli in start-up e brand di successo.
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La Cyber Security e la salvaguardia dei sistemi informatici
La Cyber Security è la pratica che consiste nel difendere: computer, server, dispositivi mobile, sistemi elettronici, network e dati da attacchi informatici. Il termine abbraccia un’ampio raggio di settori e si applica a qualunque cosa, dalla sicurezza dei computer al ripristino di emergenza fino ad arrivare alla tutela della privacy. Le minacce che la Cyber security cerca di contrastare hanno una triplice natura: Il Cyber-crimine: singoli attori o gruppi che attaccano i sistemi informatici per un guadagno economico personale; La Guerra-cibernetica: riguarda il furto di informazioni sensibili per fini politici; Il Cyber-terrorismo: volto a minare i sistemi informatici per scatenare panico o terrore. Tra i metodi più comuni per controllare i computer o i network vi sono: virus, worm, spyware e trojan. I virus e i worm possono auto-replicarsi e danneggiare file o sistemi, mentre gli spyware e i trojan sono spesso usati per raccogliere furtivamente i dati. L'utente medio viene a contatto con i codici dannosi, generalmente, attraverso gli allegati delle e-mail o attraverso il download di programmi in apparenza sicuri ma che in realtà portano con sé un malware. Quindi in che modo le misure di cyber security proteggono gli utenti e i sistemi? In primo luogo, la sicurezza informatica si affida a protocolli usati per crittografare le mail, i file e altri dati importanti. Questo non serve solo a proteggere le informazioni che vengono trasmesse, ma anche quelle che vengono stoccate. I software per la sicurezza degli utenti eseguono la scansione del computer per rilevare pezzi di codici dannosi, metterli in quarantena e successivamente rimuoverli dalla macchina. In casi più estremi, come per esempio un’infezione ai settori di avvio, questi sistemi sono in grado di ripulire completamente il computer. La cyber security è quindi una disciplina fondamentale e in continua evoluzione che mira a fornire la migliore protezione dei sistemi elettronici di fronte alla forte impennata dei livelli di minaccia riscontrate negli ultimi anni.

Il deep learning: cos’è e come funziona
Il deep learning, la cui traduzione letterale è “apprendimento profondo”, è una sottocategoria del machine learning e del più ampio mondo dell’intelligenza artificiale. Si tratta di un tipo di apprendimento automatico in cui i computer formano grandi reti neurali artificiali simili a quelle del cervello umano. Il concetto alla base è molto semplice: quando si espone una nozione, la si apprende e subito dopo ne si espone un’altra. Il cervello raccoglie l’input della prima e la elabora insieme alla seconda, trasformandola e astraendola sempre di più. Il deep learning agisce in maniera speculare al cervello umano. In ingresso ad una rete neurale spesso si trova un vettore numerico, che può rappresentare diverse tipologie di dati: pixel, segnali audio, segnali video o parole e cosi via. L'output generato dalla rete neurale non è altro che la trasformazione che subisce il vettore in input, mediante una serie di funzioni che lo rielaborano. Concretamente, ciò può avvenire quando l’input di ingresso alla rete neurale è un'immagine. La rete neurale, sulla base di alcune funzioni, la rielabora per individuare se, ad esempio, nella foto ci siano o meno delle automobili. Il deep learning ha influenzato le applicazioni industriali come mai era successo prima al machine learning in quanto, a differenza di quest’ultimo, risulta essere molto più scalabile. Esso è, quindi, in grado di trattare un enorme quantità di dati e riconoscere alcune caratteristiche discriminative. I principali compiti che il deep learning è in grado di affrontare sono: le ricerche basate su testo, l’individuazione di frodi o spam, il riconoscimento delle scritte, la ricerca delle immagini, il riconoscimento del parlato, i recommendation system, la street view detection e la traduzione di lingue. In conclusione, Il deep learning sta accompagnando e accompagnerà lo sviluppo di moltissimi settori applicativi, in particolare quello delle auto a guida autonoma.

L’anno del BitCoin Sostenibile
In passato il bitcoin, la criptovaluta in crescita esponenziale che vale più di McDonald's e Walt Disney per capitalizzazione di mercato, consumava più elettricità della maggior parte delle nazioni mondiali. Il "mining", cioè il sistema utilizzato per emettere bitcoin attraverso la potenza di calcolo di moltissimi computer sparsi per il globo, richiede infatti 30 terawattora all'anno, più dell'Irlanda. La cifra, calcolata dal Bitcoin Energy Consumption Index di Digiconomist, fa sì che l'ecosistema bitcoin, se fosse uno Stato, sarebbe 61° al mondo per consumo elettrico. Emettere criptovaluta, infatti, richiede un'energia superiore a quella consumata in un anno da Paesi europei come Austria, Croazia e Ungheria. Una singola transazione in bitcoin, si legge nel rapporto, utilizza un quantitativo di elettricità sufficiente ad alimentare 10 case americane, mentre nel suo complesso l'energia consumata dalla criptovaluta potrebbe soddisfare il fabbisogno di 2,79 milioni di case. A confronto, l'elettricità necessaria ai centri di elaborazione dati che gestiscono le operazioni con le carte Visa è sufficiente ad appena 50mila abitazioni. Oggi il Bitcoin a energia solare è all'insegna della sostenibilità ambientale, e da energivora la criptovaluta diventa ecologica. La sfida ecosostenibile parte dalla Moldavia, paese tra i più all'avanguardia in Europa nell'Ict e da tempo in prima linea per progetti innovativi nel campo delle fonti energetiche alternative. Protagonista della svolta green delle valute digitali è Consulcesi Tech, che ha realizzato il più grande impianto fotovoltaico del Paese. Una struttura ecosostenibile al 100% destinata alla "mining farm" più estesa di tutta la Moldavia. La nuova frontiera è dunque l'eco-mining, cioè il processo informatico alla base della creazione di nuove criptovalute che riduce i costi, in termini di consumo elettrico. Realizzato nella capitale moldava, presso l'Accademia delle Scienze, grazie all'installazione di oltre tremila pannelli fotovoltaici l'impianto permetterà di risparmiare ogni anno 550 tonnellate di CO2 e 240 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio). L'azienda hi-tech specializzata in soluzioni all'avanguardia legate alla blockchain ha avuto diretto mandato del Governo moldavo ed ha realizzato l'impianto insieme con Fly Ren Energy Company, azienda specializzata nella produzione di elettricità da fonte solare.
