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L'Apple Watch arriva in palestra con il programma Connected

L'Apple Watch arriva in palestra con il programma Connected

I Fitness Tracker indossati al polso tendono a fare un ottimo lavoro quando ci si allena all'aperto mentre, per gli appassionati della palestra, le cose si complicano. Il GPS non può davvero svolgere il suo lavoro rilevando le distanze e per alcuni macchianri come l'ellittica il discorso tende ad essere ancora più complicato. Le ultime generazioni di Apple Watch e WatchOS hanno lavorato per colmare questo divario, con un rilevamento degli allenamenti più sofisticato e l'introduzione, nel 2017, di GymKit . Con quest'ultima, Apple ha iniziato a lavorare con i produttori di apparecchiature per abbandonare le macchine iPod a 30 pin per i nuovi modelli che funzionano con il rilevamento di Apple. Da meno di un mese, il nuovo programma Apple Watch Connected verrà lanciato con quattro partner. È un quartetto piuttosto vario, che va dalla vecchia scuola alla boutique, tra cui Orangetheory, Basecamp, YMCA e Crunch Fitness. Il sistema di GymKit, per arrivare nella palestra del tuo quartiere richiederà, purtroppo, ancora un poco di tempo. Il programma è progettato per colmare ulteriormente il divario tra l'attività sportiva effettuata all'interno ed all'esterno della palestra; è fondamentalmente avere appunto attrezzature abilitate per GymKit, un'Apple Watch e un'app iOS (sviluppata con Apple) ed i più interessanti, "programmi di incentivazione". In sostanza, il programma di incentivazione è un programma che spinge lo sportivo ad effettuare più sport a seconda della natura dell'accordo con la palestra. Ad esempio con Orangetheory, lo sportivo può sfruttare l'attività per guadagnare piccoli premi come le carte regalo Nike e Apple. Tutto sommato, sembra una vittoria per tutte le parti coinvolte. Apple ottiene un coinvolgimento più attivo in un numero limitato ma crescente di palestre e le palestre possono vantare una partnership Apple. Quindi un nuovo modo di fare sport ed un nuovo modo di fare business promuovendo il benessere e la salute dell'utente.

Family Link: l'App di Google per il controllo parentale

Family Link: l'App di Google per il controllo parentale

L'azienda di Mountain View ha deciso di rilasciare un'App per tenere sotto controllo le attività "digitali" dei propri figli. Ebbene si, da oggi i genitori hanno un'arma in più dalla loro parte per osservare le attività dei più piccoli. Grazie a quest'applicazione infatti si ha la possibilità di visualizzare tutte le attività svolte sullo smartphone del proprio figlio. Ci sono due App, una va installata sullo smartphone del genitore e l'altra su quella del figlio. Dopodichè sarà possibile monitorare il tempo di utilizzo di ogni applicazione, approvare o meno il download di una particolare App, controllare le autorizzazioni delle app su Android, ad esempio microfono, videocamera, posizione e accesso ai contatt, impostare un limite di tempo per l'utilizzo del dispositivo, bloccare il dispositivo da remoto, visualizzare la posizione da remoto. Tante belle funzionalità insomma, anche se non tutti sono d'accordo. Sullo store infatti sono stati tanti i commenti da parte di adolescenti che si sono ritrovati a dover combattere contro quella che loro stessi hanno definito "l'applicazione del demonio". Non c'è da biasimarli forse se si sono ritrovati ad essere un pò bambini dal momento un cui quest'App permette un controllo totale del dispositivo. La lotta dunque tra genitori e figli si è spostata in digitale, anche se l'intento di Google è quello di rendere più consapevoli gli utenti giovani nell'utilizzo delle nuove tecnologie. Se avete voglia di provarla, l'App Family Link è disponibile su Google Play di Google per dispositivi Android e su App Store di Apple per dispositivi iOS.

I beacons sempre più diffusi, perchè?

I beacons sempre più diffusi, perchè?

l termine iBeacon e Beacon sono spesso usati come sinonimi. iBeacon è il nome della tecnologia standard di iOS e Eddystone per Android, che permette alle mobile App di ascoltare i segnali dei beacons nel mondo fisico e reagire di conseguenza. In sostanza, la tecnologia permette alle App di capire la loro posizione e distribuire contenuti iper-contestuale agli utenti in base alla posizione. La tecnologia di comunicazione sottostante è Bluetooth Low Energy (BLE). La comunicazione BLE è costituito principalmente da "Pubblicità", o piccoli pacchetti di dati, trasmessi a intervalli regolari dai Beacons o altri dispositivi abilitati BLE via onde radio. I beacons possono trasmettere “Pubblicità”, pacchetti self-contained di dati in intervalli prestabiliti. Questi pacchetti sono destinati ad essere raccolti da dispositivi come smartphone, dove possono essere utilizzati per una varietà di applicazioni per smartphone per innescare messaggi push, azioni app e altro. La comunicazione BLE standard ha una gamma di trasmissione fino a 100 metri (200 metri con le ultime versioni di beacons), che rendono i beacons ideali per la tracciabilità della posizione interna in un negozio, casa o altrove. In questo formato, un pacchetto di pubblicità è costituita da quattro parti principali di informazioni:   UUID: Questa è una stringa di 16 byte utilizzata per differenziare un folto gruppo di beacons correlati. Questa stringa permette allo smartphone di identificare un numero specifico di beacons; Major: Questa è una stringa di 2 byte utilizzata per distinguere un sottoinsieme più piccolo dei beacons all'interno del gruppo più grande. Ad esempio, se un negoziante di abbigliamento ha quattro beacons posizionati in vari posti del negozio, tutti e quattro avrebbero lo stesso Major. Questo permette al negoziante di sapere quanti clienti sono presenti nel negozio; Minor: Questa è una stringa di 2 byte con lo scopo di identificare i singoli beacons. Ogni beacons nel negozio avrebbe un Minor unico. Questo permette all'applicazione dedicata del negoziante di abbigliamento di sapere esattamente dove il cliente è in negozio per poi interagire; Tx Power: questo valore è usato per determinare la vicinanza (a distanza) dal beacon. Come funziona? La potenza di trasmissione è definita come la forza del segnale esattamente 1 metro dallo smartphone. Gli smartphone possono quindi utilizzare questo come punto di partenza per dare una stima approssimativa di distanza. Attualmente, i beacons vengono utilizzati in varie situazioni da vari negozi o aziende. Ad esempio, il FC Barcelona, una delle migliori squadre di calcio in tutto il mondo, usa i beacons per aggiornare i propri tifosi di eventi, statistiche, promozioni, e molto altro quando la squadra gioca nel proprio stadio. Invece, l'aeroporto internazionale di Hamad (Qatar), usa i beacons per consentire la navigazione semplice e precisa che porta i passeggeri al loro gate e lì controlla. Per i passeggeri in questo aeroporto moderno, la tecnologia dei beacons sta riducendo lo stress e la fatica del viaggio, e rende l'intera esperienza in aeroporto più agevole e più facile. Perché quindi i beacons sono diffusi? Perché creando una rete di beacons, di qualsiasi marca; un negoziante o museo o pub o altro, tramite una piattaforma o App sarà in grado di capire esattamente dove un cliente è in una determinata area. Questo offre la possibilità di inviare ai clienti messaggi significativi e pubblicità sui loro smartphone. Lo scenario tipico assomiglia a questo: un consumatore che trasporta uno smartphone entra in un negozio e tramite un’App installata sullo smartphone ascolta i beacons. Quando un'App sente un beacon, comunica i dati rilevanti (UUID, major, minor, Tx power) al suo server o all’interno dell’App, che poi innesca un'azione. Questo potrebbe essere qualcosa di semplice come un messaggio push o potrebbe includere altre cose come pubblicità mirata, offerte speciali e utile promemoria. Altre potenziali applicazioni comprendono pagamenti mobili e l’attuazione nella vendita al dettaglio, o negli aeroporti, sale da concerto, parchi a tema e altro ancora. Quindi, il potenziale è illimitato.

POKEMON GO: UN SUCCESSO PLANETARE TRA PRO E CONTRO

POKEMON GO: UN SUCCESSO PLANETARE TRA PRO E CONTRO

E’ innegabile lo stupefacente successo mondiale di Pokemon Go, diventato in pochissimi giorni il fenomeno del momento, tanto che le azioni di Nintendo hanno avuto un balzo del 10% in poche ore. Innegabile è anche la genialità che Nintendo ha riassunto in un mix esplosivo di geolocalizzazione tramite GPS, realtà aumentata grazie alla fotocamera e schermo touch del nostro smartphone e nostalgia per i cari vecchi tempi andati. Sicuramente buona parte del fascino di quest’app sta nell’essere totalmente gratuita, c’è poi la novità nel rendere la realtà aumentata a portata di palmo. Il segreto forse sta proprio nell’ immersività di Pokemon Go, che sa toccare corde sensibili dell’animo umano: risveglia il senso di esplorazione, ci sfida con degli obiettivi quotidiani e, si sa, raggiungere obiettivi dona un senso di appagamento e gratificazione. Intendiamoci…stiamo parlando di persone che possano sentirsi gratificate nel trovare un Pokemon, ma c’è forse poco da ironizzare dato che i numeri stratosferici ci confermano che non son poi così poche, un po’ come i Pokemon “sono in mezzo a noi”. Il grande successo del gioco mobile firmato Nintendo è frutto anche dell’impatto mediatico devastante e del “rumore” che sta scatenando sui Social, dove gli utenti postano foto e si scambiano consigli e dove da settimane ormai si rincorrono notizie fantasiose per attirare views e like: tra incidenti mortali; autostrade bloccate per recuperare un Pokemon raro; un ragazzo, intento a catturare un Pokemon nel giardino del vicino, ucciso per violazione di domicilio ed un ragazzino ucciso dal fratello per aver disinstallato l’app dal suo smartphone, tutte rivelatesi delle grandi bufale. Altre notizie aimè del tutto reali. Sono all’ordine del giorno ormai le segnalazioni di gente che gira per strada giocando senza guardare dove va, ignorando gli ostacoli ed i semafori, rischiando di essere investita dalle auto. Ci sono poi gli automobilisti che procedono a passo d’uomo per catturare i Pokemon in cui si imbattono, distraendosi a volte irrimediabilmente dalla guida, sono già confermati i primi incidenti stradali. Sono già diversi i casi segnalati di furti a persone finite in luoghi isolati, attirate dai criminali creando un’esca nel gioco. Tutto questo crea tendenza sui social, dove i pareri, neanche a dirlo, sono discordanti e le discussioni molto accese tra sostenitori del gioco che cercano di trovare dei lati positivi: inneggiando ad un aumento dell’attività fisica; una diminuzione della sedentarietà e a miracolose guarigioni di soggetti depressi o socialmente isolati e convinti detrattori, che alcune volte la buttano sull’ironia, altre si agganciano alle  segnalazioni ed alle news quotidiane per sottolineare la totale perdita di cognizione della realtà e dell’ambiente circostante. Insomma c’è tanta carne al fuoco e nel bene o nel male se ne parla parecchio ed i download crescono a vista d’occhio…c’è da chiedersi più che altro quanto durerà questo fenomeno: se è destinato a spegnersi o ad evolversi e coinvolgere sempre più gli utenti. Due cose sono certe: la prima è che Pikachu è ormai una Webstar ; la seconda è che ognuno è libero di muoversi per la città in cerca di Pokemon se ne ha voglia…l’importante è che lo faccia nel rispetto di se stesso e degli altri, non dimenticando di essere nella vita vera.

FACEBOOK E LE FOTO A 360 GRADI: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

FACEBOOK E LE FOTO A 360 GRADI: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

È ormai da qualche settimana che Mark Zuckerberg ha introdotto la possibilità di caricare foto a 360 gradi su Facebook, un’evoluzione dei video panoramici già introdotti prima da YouTube e di recente anche da Twitter. Cosa sono le foto a 360 gradi? Le foto a 360 sono immagini in cui ci si può spostare al suo interno. Scrollando la timeline dal tuo smartphone ti sarai sicuramente imbattuto in foto particolari che puoi esplorare in lungo e in largo semplicemente ruotando il tuo telefonino. Con questa tecnologia, difatti, è possibile visualizzare un’immagine in ogni direzione, quasi come se ti trovassi nella scena immortalata: una sorta di tour virtuale che rende l’esperienza dell’utente ancora più vivida. Le fotografie a 360 gradi sono riconoscibili tramite un’icona a forma di bussola e che si trova in alto a destra del contenuto. Come realizzare e pubblicare una foto a 360 gradi? Realizzare una foto a 360 gradi è molto semplice. Basterà scattare una foto panoramica direttamente dal tuo smartphone e caricarla sul profilo Facebook. Il risultato non sarà certamente di tipo professionale ma ci si avvicinerà molto. Quasi tutti gli smartphone più o meno recenti offrono la possibilità di scattare foto panoramiche semplicemente utilizzando la modalità panoramica della fotocamera. Al momento della pubblicazione Facebook convertirà le foto panoramiche automaticamente in formato 360 e il gioco è fatto. Ti consigliamo di muoverti lentamente al momento dello scatto per ottenere risultati migliori. Il tremolio e i movimenti irregolari potrebbero causare una ripresa distorta e sfuocata del panorama. Per gli smartphone Android Se il risultato ottenuto con la modalità panoramica della fotocamera non ti convince, devi assolutamente provare la app gratuita Photo 360°. Scaricala da Google Play Store e una volta installata, all’avvio, basterà pigiare in qualsiasi punto dello schermo. A questo punto gira su te stesso e attendi il segnale di fine cattura. La app elaborerà la ripresa e ti darà la possibilità di condividerla con i tuoi amici. Foto a 360° per iPhone Anche per il sistema IOS è possibile scattare panoramiche utilizzando una app apposita. Si tratta di Photosynth. Il suo funzionamento è pressoché uguale a quello di Photo 360°. Basta scaricarla e installarla dall’App Store di Apple.

OMBRELLONI CHE SI APRONO CON LO SMARTPHONE

OMBRELLONI CHE SI APRONO CON LO SMARTPHONE

L'estate 2016 è ormai alle porte e quest’anno porta con sé interessanti novità, come quella messa in campo dallo stabilimento balneare Manzoni di Jesolo. Sulla Laguna di Venezia, si potrà utilizzare un sistema innovativo per aprire gli ombrelloni fotovoltaici direttamente dal proprio smartphone, con l'aiuto dell'energia pulita prodotta dal sole. Sarà proprio il cliente che, tramite un'applicazione scaricata gratuitamente sul proprio smartphone, azionerà il dispositivo alimentato dalla luce solare. Il sistema automatizzato non produrrà CO2: sfruttando infatti la grande quantità di luce solare che ogni anno (soprattutto d'estate) bagna le spiagge italiane, gli ombrelloni potranno essere aperti e chiusi senza sforzo alcuno. Il progetto, unico al momento in Italia, è in fase di sviluppo anche in altre spiagge italiane, cosi da diffondere la cultura delle energie pulite. Magari tra qualche anno vedremo ombrelloni azionati con il solo utilizzo della voce!

YOUTUBE LAVORA AD UN NUOVO SERVIZIO DI STREAMING LIVE

YOUTUBE LAVORA AD UN NUOVO SERVIZIO DI STREAMING LIVE

Google starebbe lavorando ad una nuova app chiamata YouTube Connect, che permetterebbe agli utenti di avviare lo streaming live dei loro contenuti. YouTube Connect è la risposta di Google ai vari Periscope e Facebook Live e permetterà agli utenti di avviare trasmissioni video live su YouTube e direttamente dallo smartphone. Era solo una questione di tempo prima che Google lanciasse un servizio di questo tipo, visto anche il successo della nuova funzione Facebook Live del famoso social network. Secondo le prime informazioni, YouTube Connect avrà le stesse funzionalità che già si trovano su Periscope e Facebook Live: l’utente avvia il video live dal proprio smartphone iOS/Android, gli spettatori potranno collegarsi e commentare in diretta quanto stanno vedendo. Il video potrà poi essere salvato su YouTube. Inoltre, queste trasmissioni live sarebbero visibili non solo dall’app, ma anche da YouTube web, sia mobile che desktop.

LA CRESCITA DEGLI ACQUISTI ONLINE IN ITALIA

LA CRESCITA DEGLI ACQUISTI ONLINE IN ITALIA

Occupandoci anche di consulenza software, i nostri clienti ci chiedono spesso se conviene o no fare un eCommerce per la propria attività. La risposta la potete trovare in questo articolo. L’eCommerce in Italia è in crescita dal 2010: dopo aver ottenuto un incremento del 16% nel 2014, l’eCommerce ha registrato per il 2015 un’ulteriore crescita del 16% che porterà il mercato a superare i 15 miliardi di euro. È il dato stimato in occasione del Netcomm eCommerce Forum, che si svolge alla presenza di oltre 4.000 invitati, tra aziende, professionisti e giornalisti. Il Mobile Commerce si conferma tra i principali fenomeni dell’eCommerce in Italia: gli acquisti tramite Smartphone crescono del 78% nel 2014 e stanno registrando un’ulteriore crescita del 68% nel 2015, con un valore triplicato in due anni, da un totale di 610 milioni nel 2013 a 1,8 miliardi di euro nel 2015. Secondo le ultime stime di Ecommerce Foundation, in tutto il mondo le vendite complessive di beni e servizi online si attesteranno sui 2.100 miliardi di dollari a fine 2015 (erano 1.840 miliardi a fine 2014), ovvero il 5% sul totale complessivo delle vendite retail. Sono in media il 75% gli utenti che nel mondo accedono al web tramite dispositivi mobili. Se, poi, analizziamo la sola Europa le previsioni per il 2015 si stima a 470 miliardi di euro il fatturato complessivo di beni e servizi acquistati tramite eCommerce, con una preponderanza del 54% dei beni rispetto al 46% dei servizi. In Europa la popolazione di e-shopper supera i 230 milioni di individui e sono circa 2,5 milioni i posti di lavoro che direttamente o indirettamente l’eCommerce sta generando nel Vecchio Continente. Nel corso del 2014 i 3 Paesi europei in cima all’ideale classifica delle vendite online che catalizzano il 60% delle vendite online sono: Uk con 122 miliardi di euro, Germania con 70 miliardi, Francia con 56,8. I settori che più contribuiscono alla crescita sono Turismo (+14%), Informatica ed elettronica di consumo (+21%), Abbigliamento (+19%) ed Editoria (+31%). Rilevante anche l’apporto dei settori emergenti: Food&Grocery, Arredamento e Home living, Beauty (cosmetica e profumeria) e Giocattoli superano insieme quota 1 miliardo di €. Gli acquisti via Smartphone crescono del 64% e valgono il 10% dell’eCommerce nel 2015, il 21% se aggiungiamo quelli via Tablet Mobile Commerce ed evoluzione del consumatore online Gli acquirenti che effettuano almeno un acquisto online nell’arco di tre mesi rappresentano più del 36% della popolazione internet italiana, con 11,1 milioni di consumatori abituali (ossia che effettuano online almeno un acquisto al mese). Lo scontrino medio è di 89 euro, con una ripartizione quasi equivalente tra prodotti e servizi. Nell’esperienza d’acquisto del consumatore, i dispositivi Mobile giocano un ruolo sempre più rilevante: gli acquisti online tramite Smartphone aumentano del 64%, superano il valore di 1,7 miliardi di € valgono il 10% dell’eCommerce nel 2015, il 21% se aggiungiamo quelli via Tablet. “Il consumatore online si sta evolvendo in un acquirente multicanale e multidevice, che non concepisce la sua customer experience come un insieme strutturato di canali e strumenti ma è alla ricerca di un unicum nel quale trovare coerenza e continuità durante la sua interazione con l’azienda,” afferma Roberto Liscia, Presidente Netcomm. “Secondo i dati del Net Retail, 8,5 milioni di individui lo scorso anno hanno cercato informazioni online mentre osservavano un prodotto in un negozio (cosiddetto fenomeno dell’info-commerce). Al tempo stesso si osserva anche la dinamica opposta, il fenomeno dello showrooming: 13,6 milioni di consumatori cercano oggi in un negozio un prodotto già visto online nel mese precedente. Questi dati mostrano molto chiaramente come il consumatore utilizzi canali online e offline non in maniera alternativa o cannibalizzando l’uno con l’altro, ma semplicemente ricercando in ognuno di essi la soddisfazione del bisogno che in quel momento lo spinge ad interagirvi.” Marketing and Advertising Per quanto riguarda il budget speso in pubblicità per la promozione degli e-commerce, lo strumento più utilizzato pare essere il keyword advertising, che ricopre mediamente il 29% delle risorse disponibili. Un leggero decremento si è avuto sugli investimenti dei social media, che godono del 12% del budget contro il 15% del 2014. Malgrado ciò, Facebook pare essere comunque uno strumento molto importante per le aziende che vendono online, infatti il 68% delle aziende lo giudica utile ai fini di crescita del fatturato ed è secondo solo a YouTube. Conclusione La risposta alla domanda dei nostri clienti è ASSOLUTAMENTE SI, conviene ed è importantissimo avere un eCommerce per le piccole o grandi realtà. Sarebbe controproducente non approfittare dell’opportunità di essere online ed essere visibili al mercato mondiale. IMPORTANTE: non bisogna pensare che fare un eCommerce significa fare un sito e quindi affidarsi all’amico di turno, ma affidarsi a specialisti del settore può garantirti un’affidabilità del progetto a lungo termine. Per info circa la realizzazione di un eCommerce contattaci su info@dasir.it [slideshare id=47039814&doc=ecommerce-in-italia-2015-150415132332-conversion-gate01] Fonti: Casaleggio Associati https://www.casaleggio.it/e-commerce/ La Stampa http://www.lastampa.it

BASTA UN SELFIE E FAI ACQUISTI ONLINE CON MASTERCARD

BASTA UN SELFIE E FAI ACQUISTI ONLINE CON MASTERCARD

Dimenticate pin o codici, a breve per autorizzare un pagamento online con la carta di credito basteranno le impronte digitali e un 'selfie'. Testata nei mesi scorsi in Olanda e Stati Uniti, la novità firmata MasterCard arriverà in estate in diversi Paesi, Italia compresa. L'annuncio, come riporta l'edizione online della Bbc, arriva dal Mobile World Congress di Barcellona, in cui la compagnia ha dato dimostrazione della tecnologia. Il nuovo sistema di autenticazione, che manda in pensione il tradizionale pin, è stato gradito dalla maggior parte dei partecipanti alla fase di test (92%). Particolarmente entusiasti gli olandesi: lo shopping è diventato più facile per il 95% di coloro che hanno utilizzato le impronte digitali e per l'80% di chi ha sfruttato il riconoscimento del volto. Per abilitare il meccanismo gli utenti devono scaricare un'applicazione - su pc, smartphone o tablet - : per portare a termine un acquisto online dovranno prima inserire i dati della carta di credito e per la seconda fase di autenticazione potranno usare l'impronta digitale oppure optare per un selfie. In questo caso agli utenti sarà anche richiesto di fare l'occhiolino davanti alla fotocamera, per provare che non stanno mostrando la foto di un'altra persona.

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