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Google con gli sviluppatori Android contro le app truffa

Google con gli sviluppatori Android contro le app truffa

Dopo il rilascio della prima beta pubblica di Android 11, il nuovo sistema operativo sviluppato dal colosso tecnologico di Mountain View, Google ha anche aggiornato le librerie del Play Billing alla versione 3. Con questa nuova versione gli sviluppatori Android avranno una gestione molto più semplificata e allo stesso tempo più trasparente degli abbonamenti legati alle applicazioni. La novità principale sta soprattutto nella fase di installazione dell’App dal Play Store. Con questi nuovi strumenti infatti gli sviluppatori Android potranno permettere agli utenti di scaricare un’unica versione dell’applicazione che permette un periodo di prova per poi passare alla versione a pagamento, senza dover scaricare diverse versioni dell’App. In questo caso, nel Play Store, all’interno delle schermate di download dell’applicazione, troveremo, oltre al pulsante classico di installazione, un pulsante che riporta la scritta “free trial & install”. Questo ci fa già comprendere che il processo di pagamento non sarà più gestito all’interno dell’App ma direttamente dal Play Store con tutti i vantaggi del caso. Ovviamente nella pagina dello store saranno riportati tutte le informazioni relative all’abbonamento come ad esempio durata, costo, contenuti accessibili, eventuali limitazioni del periodo di prova, etc., oltre all’introduzione di codici promo che permetteranno agli utenti di utilizzare per un periodo di prova gratuito l’applicazione. L’altro aspetto positivo da non sottovalutare di questo nuovo meccanismo è proprio la trasparenza. Molte “app truffa” che si fingevano gratuite, per poi chiedere la sottoscrizione di abbonamenti, cercando così di ingannare gli utenti avranno vita breve. L’utente infatti saprà sin da subito, attraverso le informazioni contenute sul Play Store, quali sono i contenuti gratuiti e quali quelli a pagamento di quell’App Android. Tutte le novità sono al momento disponibili in test ad un numero ristretto di sviluppatori android, non ci resta quindi che attendere e verificare se la funzionalità verrà resa disponibile ma soprattutto se sarà obbligatoria o meno.  

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